mercoledì, ottobre 15, 2008

CONTRO IL MAESTRO UNICO

Ricevo e ritrasmetto invitando ad aderire all'appello, affinchè la scuola italiana, il futuro del paese, non diventi un trapassato remoto:

Cari amici,
vi porto a conoscenza di un fatto gravissimo che sta accadendo nella scuola pubblica italiana.

Ci stiamo mobilitando contro la riforma Gelmini che vuole riproporre l'antico modello del maestro unico. E' una cosa pazzesca, se pensate che la società attuale non è piu' quella del libro cuore e che la metà degli insegnanti, i giovani (quelli come me per es.) verrebbero spazzati via. Ci sarebbero ripercussioni su tutto il sistema scolastico, con danni inimmaginabili, soprattutto alle generazioni future.

Stiamo mobilitando TUTTA ITALIA; scuole, genitori, liberi cittadini.

Il 31 ottobre il DL potrebbe diventare legge, noi dobbiamo impedirlo, solo con la lotta

Facciamo tutti un'informazione capillare, grazie.

A questo link è possibile firmare la petizione on line contro la il D.l. 137 Gelmini (ritorno al maestro unico).

http://firmiamo.it/controilmaestrounico

inoltre

ecco le parole di Calamandrei nel 1950:

«Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione , non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche,a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece cha alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.

Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico».

(intervento di Piero Calamandrei pubblicato nella rivista Scuola Democratica, 20 marzo 1950).